Il lavoro si compone di aspetti diversi quali la performance e l’installazione. In una fase preliminare vengono raccolti abiti usati. Gli indumenti vengono tagliati in strisce, successivamente annodate tra loro, in modo da creare dei “fili”, poi raccolti in gomitoli. Il procedimento viene realizzato con la collaborazione di un gruppo di persone di diverse nazionalità e cultura. La scelta del nodo rafforza l’idea del desiderio della creazione di un legame. Questa fase diventa parte integrante della ricerca e dell’installazione.
La performance consiste nell’utilizzo di questo materiale, gli abiti ridotti a strisce, da parte delle due artiste, per realizzare un “tessuto”, con la tecnica del tricot, tramite due pali di legno. Al termine dell’azione, il tricot realizzato entra a far parte dell’installazione.
Il lavoro si configura come un’opera aperta, un processo in continuo divenire. È il risultato collaborativo dell’azione iniziata da un gruppo multiculturale, proseguita dalle artiste in collaborazione con le persone che desiderano partecipare. Si tratta di creare insieme un tessuto che diviene, nel suo farsi, costruzione di un tessuto sociale, indipendentemente dalle barriere territoriali e socio-linguistiche.